Altare dell'Assunta

Per il prezzo di 50,00 ducati, da riscuotere in due rate, mastro Raffaele De Francesco s’obbligò di eseguire l’Altare Maggiore ligneo per la Chiesa dell’Assunta dello Spinetto di Serra San Bruno”. Il termine per la consegna, veramente breve, fu fissato per l’11 maggio dello stesso anno, ma certamente all’atto del contratto, stipulato il 19 febbraio 1799, il lavoro era già da tempo iniziato su disegno dello scultore Vincenzo Scrivo, anch’egli serrese. L’Altare è posto sulla parte terminale della navata centrale su un alto basamento che ospita il meccanismo per il movimento del dipinto ed è addobbato con piccole lampadine che seguono il disegno dell’Altare stesso. Al centro dell’Altare è posta una nicchia che custodisce la statua dell’Assunta, coperta da dipinto di medesimo soggetto e decorata in alto da tre testine alate. Ai lati due paraste con capitelli corinzi dorati, cui seguono due colonne verde scuro, una per lato, anch’esse con capitelli corinzi, che sorreggono la trabeazione. L’Altare si conclude con un fastigio, che reca al centro un grande medaglione azzurro con le lettere “AM” in oro al centro, sormontato da una corona e ornato ai lati da due grosse volute su cui poggiano due putti. Il medaglione termina con una fitta decorazione a foglie volute, presente anche in tutta la parte superiore e, sulla sommità, con una sfera alla quale è collegata una croce greca. Sopra l’Altare, sui quattro pennacchi della cupola, vi sono gli evangelisti, eseguiti in stucco e malta dal maestro Salvatore De Francesco nel 1963; al centro, un rosone fa da chiave alle vele, separate da quattro costoloni. Il dipinto (olio su tela) posto sull’Altare si attribuisce ad un artista della famiglia Pisani, serrese, la cui attività si svolse soprattutto nel secolo XIX, come testimoniano altre opere nelle chiese di Serra San Bruno. Il pittore Giuseppe Maria Pisani è segnalato nel libro dei Conti per un pagamento, nel 1876, di una pittura. Il dipinto raffigura la Madonna Assunta in gloria: essa è assisa fra le nuvole circondata da angeli e testine alate. La Vergine indossa una veste azzurro chiaro e un mantello dello stesso colore, più scuro; un angelo è avvolto in un drappo rosso. Il capo della Madonna è circondato da un alone di luce e da un’aureola di stelle. In occasioni particolari dell’anno il dipinto viene fatto scorrere verticalmente lasciando spazio all’opera più importante della Chiesa di Spinetto: la statua di Maria SS. Assunta in Cielo. Questa risale alla seconda metà del XVI secolo, proveniente dall’antica Certosa di Santo Stefano del Bosco e realizzata da scuola toscana (una tradizione locale la ritiene, invece, opera quattrocentesca proveniente da Lucca; viene anche attribuita a non ben precisati fratelli Barillari che operarono a Serra nel XVIII e XIX secolo). La statua (legno policromato), scolpita a tutto tondo e dipinta al naturale, raffigura la Madonna con le braccia aperte e lo sguardo rapito al cielo, che indossa una veste a fondo bianco con fiori policromi. Le maniche sono rosse, come la larga cintola, decorata con foglie e fiori e con un bordo dorato. Sulle spalle è poggiato un mantello azzurro orlato da una striscia dorata che ricade con un drappeggio sul davanti. I colori usati per la pittura sono del tipo a tempera e le parti dorate sono eseguite proprio con la stessa tecnica della pittura su tavola. Ai piedi dell’Assunta vi sono quattro testine, di cui tre poste a destra e una a sinistra. Il capo è cinto da un’aureola di stelle. L’Assunta, aggraziata, è rappresentata appena genuflessa nell’atto di salire al cielo. La posizione del corpo ricorda una “S”, con un andamento sinuoso che ha lo scopo di sottolineare il garbo e l’eleganza della figura. La suddetta statua fece discutere i confratelli delle due omologhe congreghe (Assunta di Spinetto e di Terravecchia). Dopo il terremoto del 1783 fu portata nella chiesa dell’Assunta di Terravecchia; fu trasferita dopo il terremoto a Spinetto da quei Serresi che andarono a costruire la nuova zona del paese. I confratelli rimasti nel territorio di Terravecchia mal sopportarono il distacco e la privazione della loro Madonna e si dice che si siano rivolti allo scultore Antonio Scrivo, che fece per la loro chiesa una copia in tutto identica alla prima; lo scultore, però, ha eseguito la statua con lo sguardo della Vergine rivolto eccessivamente verso l’alto ed una minore vigoria plastica. Il 15 agosto la statua della Vergine viene portata in processione per alcune vie del rione Spinetto; sono i confratelli della congrega vestiti con camice bianco e cappuccio (segno di penitenza), con un cingolo azzurro cinto ai fianchi (segno di castità), con un rocchetto azzurro (in onore e come saluto alla Vergine Santissima Assunta in Cielo) e una fascia rossa (simbolo di consacrazione al Santissimo Sacramento) a portare in spalla la statua della loro titolare.
(Bibliografia: La Chiesa dell’Assunta di Spinetto di Silvano Onda)